OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE

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Mulino

Passi sullo sterrato, vento tra i rami, canto dei cigni, scrosciare di cascata,
cigolio ritmato di ingranaggi, questi e molti altri sono suoni tra i suoni finché non si apprende a distinguerli, a riconoscerne il ritmo, ad apprezzarne l’unicità.
Stando qui in un luogo protetto a contatto con la natura, lontano dalla confusione e dove il cellulare non prende, si impara ad ascoltare.

L’ascolto, la semina, il lieve fruscio delle idee che germogliano sono attimi da curare che hanno trovato terreno fertile al Mulino Nicli e così da quest’anno l’Associazione Servi di Scena ed i suoi amici coltivano idee, realizzano laboratori, allestiscono spettacoli proprio qui:
è con questo spirito che Servi di Scena vi propone un programma di iniziative aperto agli abitanti del territorio ed a tutti i macinatori di idee

Il Mulino NICLI

Giavons di Rive d’Arcano

Contatto con la natura

Un grande spazio storico a contatto con la natura, composto da strutture che ben si prestano all’ospitalità di spettacoli, eventi, incontri, esperienze laboratoriali, attività didattiche e residenze artistiche.

Produzioni artistiche

Negli ultimi anni il Mulino ha ospitato allestimenti teatrali, laboratori e azioni performative che hanno favorito la realizzazione di produzioni artistiche e arricchito l’aspetto artistico-formativo all’interno del gruppo Servi di Scena.

Dimensione collettiva

Questo susseguirsi di attività ha portato alla nascita di spettacoli e progetti riguardanti temi differenti e partecipi alla dimensione collettiva ed eterogenea che caratterizza l’associazione.

Centro per le arti performative

La familiarità, l’affetto e la risonanza con il luogo, nati dall’esperienza condivisa nel vivere uno spazio come quello del Mulino al di fuori degli edifici teatrali “istituzionali”, ha dapprima ispirato e poi spinto il gruppo ad immaginare un progetto per la creazione di un centro per le arti performative e di laboratori creativi..

Cenni storici

Il mulino e le annesse strade di accesso che si affacciavano sulle rive del torrente Corno e della roggia posseduti per diritto feudale dai conti d’Arcano, sono documentati fin dal 1344.

Gli atti notarili testimoniano che a partire dalla seconda metà dell’800 la famiglia Nicli, già “molinari” per i nobili d’Arcano, diventa unica proprietaria del mulino acquistando dai conti il fabbricato, il diritto di concessione delle acque della roggia e i terreni adiacenti.

Da allora si sono susseguite generazioni di mugnai che hanno mantenuto l’attività ininterrottamente fornendo un servizio a contadini e proprietari terrieri dell’intera zona collinare.

L’attività mugnaia è stata sospesa attorno al 2006. Fino ad allora la ruota e l’intero apparato delle macchine risalente ai primi decenni del secolo scorso, tutt’ora presenti e in fase di ripristino, sono stati meta di diverse visite da parte delle scolaresche del territorio, di pittori attratti dal fascino del luogo e curiosi.

Nel 1927, in concomitanza all’attività mugnaia, venne installata una turbina ad acqua per la produzione di energia elettrica a bassa tensione che veniva distribuita nelle abitazioni di alcune frazioni del Comune di Rive d’Arcano. In disuso da diversi decenni, la turbina è stata recentemente rimossa dal suo sito per poter essere sostituita da una di nuova generazione che possa provvedere al sostentamento energetico dei fabbricati dell’intero complesso.

Alla fine degli anni ’80, in conformità al piano regolatore comunale, nel terreno agricolo antistante il complesso del mulino venne realizzato un capannone ad uso deposito, utilizzato fino al 2013 dalla ditta Enrico Nicli impianti elettrici. In seguito la ditta ha trasferito la propria sede in altro comune lasciando i locali del capannone pressoché vuoti.

Idee per il futuro..

È nelle intenzioni della proprietà poter valutare la fattibilità di una serie di interventi con lo scopo di riqualifcare e valorizzare l’esistente, partendo dall’elemento fondamentale che è il Mulino con il suo importante valore storico. La volontà è quella di creare un piccolo borgo che possa accogliere attività di tipo culturale, educativo e turistico nel rispetto dei luoghi e in continuo scambio con il territorio e sui cittadini, che contribuisca alla restituzione di una componente importante per la memoria storica della comunità di Rive d’Arcano e della Regione.